bio Incontrare Roberta Sisti è soprattutto incontrare i suoi occhi e con loro la purezza trasparente di un anima capace di cogliere il senso profondo dell’essere e di inciderne l’essenza sullo specchio. Roberta incontra nel suo cammino il Maestro Lorenzo Ostuni, punto di partenza e ponte di connessione con la sua anima artistica che, dopo tanto tempo, con impeto si risveglia in lei a contatto con gli specchi del Maestro.
Affascinata e incantata da questo misterioso mondo, vi si appassiona all'istante, come se le appartenesse da sempre, senza insegnamenti né suggerimenti. Lo stesso Ostuni le spiega che "l’incisione sullo specchio è un'arte nobile, che non si può insegnare, può solo appartenerti"...
 
Così è stato per Roberta che nella sua stanza, isolata dal resto del mondo, con la punta di diamante, incide le sue sensazioni e le sue emozioni sull’aria. Lei stessa afferma che "incidere lo specchio è come incidere sull’aria, per la delicatezza e la fragilità stessa del materiale".
I soggetti incisi, fino ad oggi, sono stati dei volti di personaggi ciascuno portatore di un grande messaggio, che acquista nuova vita, e chi guarda quegli occhi illuminati dalla luce riflessa sullo specchio, ne assorbe l’energia e il suo grande significato. "Lo specchio è un connubio tra il soggetto ritratto e chi lo guarda, - racconta Roberta - un sodalizio che prende luce nel riflesso reciproco, l’uno nell’altro".
Lo specchio diventa lo strumento per eccellenza su cui l’anima si riflette e risplende in un continuo donarsi senza tempo e senza spazio. È il simbolo della coscienza e della trasparenza, Nella sua limpidezza si rivela la verità, ciò che è e non ciò che sembra. "Vedere con il cuore, sentire con gli occhi" diventa per Roberta un aforisma da seguire, norma di saggezza e di vita.
 
Così Lorenzo Ostuni descrive Roberta Sisti in una sua poesia :
 
Un mistero in cuore tanto profondo, tanto sorprendente quel tuo sguardo, Roberta, sul mio volto che mi ha saputo ritrarre lontano dall'esilio del corpo quotidiano. Non hai in mano matite, ma un magnete: Ajan ed io siamo diventati forme-pensiero della tua coscienza, ignoti ponti della tua memoria. Quando mi telefonasti da Arezzo: "Vorrei impegnarmi a incidere gli specchi" potei vederti mite e temeraria in quella tua attenta stupefazione venire, visitarmi ed andar via con un mistero confitto nel cuore.

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